sabato 30 gennaio 2010

Il Fiume Nera - ma perchè NERA?


La vera etimologia del nome bisogna cercarla nel Nar sabino che indica zolfo, e lo ricorda per primo il filosofo Servio del IV-V secolo, commentatore di Virgilio, denominato magister urbis per la sua grande erudizione:
Dum haurit est sulphureis coloris, dum hauritur, albi, et Sabelli lingua sua Nar dicunt sulphur.

Secondo altri il nome deriverebbe dalla radice greca Nar che indica impetuosità.
Plinio junior, Epistolarum libri X, nel III libro, c.12 ricorda questo fiume quale collettore del Velino e di tutte le sorgenti sulforose:
Nar omnes exhaurit illos, sulphureis acquis.
e
monte Fuscello labens.
Il fiume nasce oltre Vallinfante, nell'anfiteatro morenico di monte Cornaccione (monte Bove sud).
M.Anneo Lucano in Pharsalia scrive invece della foce:
Et qua Nar Tyberino illabitur amni.
P. Leonardo Alberti domenicano, Descrittione di tutta Italia, 1550, vuol dedurre il nome dalla forma di due narici delle sue sorgenti:
Esce esso fiume dall'alto del giogo dell'Appennino da due fontante che paiono due orifici molto simili alle narici e vogliam dire ai buchi del naso di un animale fatti nel sasso della natura. E per questo tanto orifizio dagli antichi fu denominato esso fiume Nar, siccome ch'esce dalle narici del sassoso monte.


Nasce questo fiume per risorgenza dai bacini idrici sotterranei dei Sibillini. Inizia con una portata di mc.5 per riversare al Tevere presso orte la media regolare di mc.71 (raggiunge anche i 130 mc)pari a quella del Tevere. La sua regolarità dipende dall'alimentazione nevosa dei Sibillini e dal terreno permeabile liassico e di scaglia cinerea. Il percorso è spesso ripido su voragino carsiche del mesozoico con una pendenza che va dal 6% al 25 % per la lunghezza di 116 chilometri. Affluenti: Rapegna, Ussita, Campiano, Corno, Torbido,Vigi,Tessino, Velino.

L'appellativo di sulphureus gli viene dalle acque termo-minerali nitro-sulforose di Triponzo. Sono sette meati rivestiti di stalattiti e concrezioni di solfato e carbonato di calcio con aria condensata di acido solforico dato dal calore di 31° delle acque sorgive contenenti acido solforico idrico, solfuro di sodio, poco bicarbonato di calcio, di cloruro di magnesio e di sesquiossido di ferro. Sono acque utilissime per il ricambio per il lassativo solfato di magnesio, ma specialmente per la cura della pelle.
Articolo riguardante ricerche storiche del 1976.

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